Valentino, Michele trionfa a Parigi

- I pavimenti di specchi infranti raccontano la fragilità della vita, mentre le tele che coprono i mobili di una casa lasciata e ritrovata sono la prova che tutto può rinascere. Questo è il set con l’anima di Valentino by Alessandro Michele, che ha debuttato ieri nel palazzo del Judo alla Porte de Chatillon alla Parigi Fashion Week femminile per l’estate 2025. La musica di una ballata di strada del Seicento, intitolata Passacaglia della vita e attribuita a Stefano Landi, è stata riadattata dal direttore creativo della maison romana di Piazza Mignanelli, arrivato nell’atelier degli atelier il 2 aprile scorso.

Valentino celebra la cerimonia della vita, riconoscendo il valore della frivolezza e rispettando il lavoro di un maestro senza rinunciare alla propria identità. Sulla passerella di specchi rotti, Alessandro Michele ha presentato la collezione di Valentino per la primavera/estate 2025, intitolata Pavillon des Folies. La sfilata si è svolta nell'estrema periferia di Parigi, in una parte del vecchio stadio del judo trasformato per l'occasione in una sorta di castello abbandonato, con i mobili accatastati al centro e ai lati della sala, sotto teli bianchi che li riparano dalla polvere.

La nostalgia, meno fragile di noi, è stata raccontata da Alessandro Michele per Valentino. Per la prima ricerca di Google, in sintesi massima, Alessandro Michele è ancora direttore creativo di Gucci. Tuttavia, Michele ha lasciato Gucci il 24 novembre 2022 e quasi due anni dopo ha fatto notare la sua presenza nella sfilata più attesa di Parigi: il suo debutto in 85 look per la Primavera Estate 2025 nella maison Valentino, dopo la ricchissima anticipazione della Cruise di quest’anno.

Uno spazio bianco in tela ecrù, che ricordava la Sala Bianca, luogo del più grande trionfo degli inizi del Signor Valentino Garavani, ha accolto anche gli ospiti della sfilata di debutto di Alessandro Michele per la casa di moda romana, domenica pomeriggio a Parigi. Anche in questo caso, la passerella era disseminata di specchi incrinati, a simboleggiare la rottura con il passato della firma italiana, artisticamente parlando, e una collezione audace e bellissima che ha fatto riferimento a ciò che Michele ha definito “l'età dell'oro” di Valentino, gli anni '60 e '70.

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