Libano sotto attacco tecnologico: tracce israeliane

- L'incidente di CrowdStrike di luglio e gli attacchi in Libano di settembre sono collegati da un filo rosso che evidenzia la crescente minaccia del sabotaggio tecnologico. La manomissione di cercapersone e walkie-talkie utilizzati dai membri di Hezbollah ha causato circa 30 morti e più di 3.600 feriti, portando il sabotaggio tecnologico a un nuovo e pericoloso livello per il suo impatto devastante. Questi attacchi su larga scala violano apertamente uno dei principi fondamentali della Teoria della Guerra Giusta e delle leggi umanitarie internazionali: la distinzione tra combattenti e non combattenti.

Un'inchiesta condotta dal quotidiano norvegese VG ha rivelato che dietro l'acquisto dei cercapersone esplosi in Libano ci sarebbe un conto bancario israeliano. Gli investigatori hanno scoperto che i finanziamenti provenivano da un conto bancario israeliano e sono stati utilizzati per acquistare gli apparati destinati a Hezbollah. La vicenda ha avuto inizio nella primavera del 2022 con l'apertura di due ditte: la BAC a Budapest, gestita dall'italo-ungherese Cristiana Barsony Arcidiacono, e la Norta LDT, diretta dal norvegese d'origine indiana Rinson Jose, con un ufficio di facciata a Sofia, Bulgaria.

La scoperta di una "talpa" iraniana ha fornito l'ultima, decisiva informazione: il momento in cui Hassan Nasrallah è arrivato nella segretissima e super protetta sede della sua organizzazione, nei sotterranei di un quartiere di Beirut. A quel punto, i cacciabombardieri dell'aviazione israeliana sono decollati, seppellendo subito dopo il leader supremo di Hezbollah e un buon numero di suoi collaboratori.

Questi sviluppi mettono in luce la complessità e la pericolosità delle operazioni di sabotaggio tecnologico, che non solo causano gravi perdite umane, ma violano anche i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario. La connessione tra i finanziamenti israeliani e gli attacchi in Libano solleva interrogativi sulla responsabilità e sulle conseguenze di tali azioni, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione e regolamentazione nel campo della sicurezza tecnologica.

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