Omicidio Bellocco. Undici coltellate letali nell'aggressione di Beretta

Antonio Bellocco, membro del direttivo della curva interista e figlio del noto capobastone Giulio Bellocco, è stato brutalmente assassinato a Cernusco sul Naviglio. L'autore dell'omicidio, Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro, ha inferto alla vittima ventuno coltellate, undici delle quali letali, tra il collo e il petto. L'autopsia ha confermato la dinamica violenta dello scontro, rivelando ulteriori dettagli su questo efferato delitto.

L'omicidio è avvenuto in un contesto di tensioni crescenti all'interno del mondo ultras, dove rivalità e conflitti personali spesso sfociano in episodi di violenza estrema. Bellocco, trentaseienne di San Ferdinando, era noto per il suo coinvolgimento in attività criminali legate alla 'ndrangheta, seguendo le orme del padre, morto a gennaio mentre scontava una condanna definitiva per associazione mafiosa.

La scena del crimine, situata nei pressi della Testudo, luogo di ritrovo del gotha della Nord nerazzurra, ha visto la presenza di numerosi esponenti di spicco del mondo ultras, tra cui Matteo Norrito, Mauro Nepi, Nino Ciccarelli e Marco Ferdico. La loro presenza ha sollevato interrogativi sulle dinamiche interne al gruppo e sulle possibili implicazioni di altri membri nella vicenda.

Beretta, arrestato poco dopo l'omicidio, è ora sotto custodia delle autorità, mentre le indagini proseguono per chiarire i motivi che hanno portato a questo tragico epilogo. Le tensioni tra i vari gruppi ultras e le rivalità personali sembrano essere al centro di questa vicenda, che ha scosso profondamente il mondo del calcio e della criminalità organizzata.

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