Medici sicari? Non criminalizziamo chi opera secondo la legge

- Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, ha espresso il suo disappunto riguardo alle recenti dichiarazioni di Papa Francesco, il quale ha definito i medici che praticano l’interruzione volontaria di gravidanza come "sicari". Dattolo, pur rispettando profondamente il Papa, non può accettare che i suoi colleghi vengano criminalizzati per operare nel rispetto della legge. Le parole del pontefice, pronunciate a conclusione del suo viaggio apostolico in Belgio e Lussemburgo, hanno suscitato un acceso dibattito, soprattutto considerando che in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute, il 70% dei ginecologi sono obiettori di coscienza. In alcune strutture ospedaliere, il tasso di obiezione supera l'80%, rendendo l'accesso all'aborto, nonostante la legge 194, estremamente difficile.

Lea Melandri, giornalista e attivista, ha criticato duramente le parole del Papa, sottolineando l'ipocrisia insita nel discorso della Chiesa cattolica. Secondo Melandri, le dichiarazioni del pontefice legittimano fanatici e bigotti, alimentando un clima di odio e stigmatizzazione nei confronti delle donne che scelgono di abortire. La giornalista ha evidenziato come le parole del Papa possano colpire profondamente, soprattutto quando pronunciate da chi si considera il massimo rappresentante di Dio in terra.

In Italia, la questione dell'aborto continua a essere un tema controverso e divisivo. Nonostante la legge 194 garantisca il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza, le difficoltà pratiche per accedere a questo servizio sono molteplici. La presenza di un alto numero di obiettori di coscienza tra i ginecologi rende spesso complicato per le donne trovare un medico disposto a praticare l'aborto. Questo fenomeno, unito alle recenti dichiarazioni del Papa, ha riacceso il dibattito pubblico sulla necessità di garantire un accesso equo e sicuro all'aborto.

Le parole di Dattolo e Melandri riflettono una profonda preoccupazione per le conseguenze delle dichiarazioni del Papa. Da un lato, vi è il timore che tali affermazioni possano alimentare ulteriormente il clima di stigmatizzazione e odio nei confronti delle donne che scelgono di abortire. Dall'altro, vi è la necessità di difendere il diritto dei medici di operare nel rispetto della legge, senza essere criminalizzati o etichettati come sicari.

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