Il concordato preventivo biennale per i contribuenti forfettari: una nuova opportunità

Il concordato preventivo biennale (CPB) per i contribuenti forfettari è finalmente operativo, limitato al solo 2024. Questa misura, attesa da tempo, offre una nuova opportunità per i contribuenti di questa categoria. Il decreto ministeriale che stabilisce la metodologia per la determinazione del reddito tiene conto dei dati indicati dai contribuenti nelle dichiarazioni precedenti e dei coefficienti delle proiezioni macroeconomiche del prodotto interno lordo (Pil).

Il concordato preventivo biennale risulta meno oneroso per i contribuenti forfettari che dichiarano di più. Infatti, il reddito proposto dal fisco è più elevato, rendendo il patto in proporzione più costoso, per i contribuenti a forfait che hanno compensi/ricavi incassati nell’anno sotto i 45mila euro. Gli incrementi medi del reddito proposto rispetto al reddito “effettivo” per i forfettari vanno in media dal 5% al 12% a seconda del settore di attività, con picchi dal 18% al 25% per chi esercita l’attività di case vacanze, affittacamere e B&B.

Il CPB per i forfettari è partito il 15 luglio con la pubblicazione del software per la proposta e il decreto MEF dello stesso giorno. Le Entrate hanno annunciato la misura e precisato alcuni dettagli importanti. Gli imprenditori e i professionisti forfettari possono ora conoscere la proposta di Concordato preventivo ed eventualmente accettarla entro il termine di presentazione del modello Redditi 2024, fissato per il 15 ottobre 2024.

L'adesione al concordato, che prevede il pagamento biennale di imposte pattuite in anticipo in cambio di zero controlli futuri e della garanzia che il fatturato aggiuntivo non venga tassato, avviene compilando il quadro LM del modello direttamente tramite il servizio "RedditiOnline" oppure tramite l'applicativo della dichiarazione precompilata. Questa è una grande opportunità anche per imprenditori e professionisti in regime forfettario, che finora erano esclusi da questa possibilità.