Troppi impegni per i calciatori, il grido d'allarme di De Bruyne

- Il professor Pier Paolo Mariani, noto chirurgo ortopedico della clinica Villa Stuart, ha recentemente analizzato la situazione degli infortuni nel calcio, sottolineando come non ci sia un vero e proprio allarme, ma piuttosto la necessità di un parametro statistico per comprendere meglio il fenomeno. Dopo i recenti infortuni di Zapata e Bremer, il mondo del calcio si interroga sulle cause di questa catena di lesioni ai legamenti crociati, che sembrano moltiplicarsi senza sosta.

Luciano Spalletti, allenatore di calcio, ha dichiarato che il problema non risiede nel sovraccarico di impegni, bensì nella fatica mentale che può influenzare le prestazioni dei giocatori in questa fase del campionato. Secondo Spalletti, la fatica fisica non dovrebbe avere un impatto significativo in questo momento, ma gli impegni ravvicinati possono certamente aumentare la pressione psicologica sui calciatori.

Kevin De Bruyne, centrocampista del Manchester City e della nazionale belga, ha espresso durissime critiche nei confronti di UEFA e FIFA, accusandole di pensare solo ai soldi e di non considerare il benessere dei giocatori. De Bruyne ha sottolineato come il calendario calcistico sia diventato sempre più fitto dal post-Covid, con un aumento esponenziale delle partite da disputare. Questa situazione, secondo il giocatore, mette a rischio la salute dei calciatori, che si trovano a dover affrontare un numero eccessivo di incontri in un arco di tempo troppo breve.

L'ex medico della nazionale italiana, il professor Castellacci, ha confermato che i calciatori sono sottoposti a un numero impressionante di partite, arrivando a giocare fino a 70 incontri all'anno.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo