Stellantis in caduta libera, vendite in calo e titolo in picchiata

- Negli ultimi quattro anni, i prezzi delle auto sono diventati proibitivi, rendendo l'auto un lusso per molti. Stellantis, il colosso automobilistico nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA Group, sta affrontando una crisi senza precedenti. Il titolo in Borsa è calato di quasi il 50% dall'inizio dell'anno, con un ulteriore crollo del 4% a 11,9 euro nell'ultima seduta. I report negativi degli analisti e i dati deludenti delle vendite negli Stati Uniti hanno contribuito a questa situazione critica.

Nel terzo trimestre, le vendite di Stellantis sono diminuite del 20%, raggiungendo appena 306mila unità. Questo calo delle vendite, generalizzato in tutte le principali aree geografiche, ha avuto ripercussioni significative sulle fabbriche, con tagli alla produzione che stanno creando problemi economici e sociali. In Italia, come in America, il crollo è particolarmente evidente, e le previsioni per il futuro non sono rosee.

Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha aperto alla possibilità di una sua uscita anticipata nel 2026, mentre il fair value del titolo è stato rivisto al ribasso a 28,50 euro. La responsabile finanziaria del gruppo, Natalie Knight, ha inviato una mail interna chiedendo al suo team di scrutinare attentamente le richieste di acquisti da fornitori esterni, con l'obiettivo di ridurre le spese e garantire i migliori risultati finanziari per il 2024 e oltre.

Le difficoltà del momento preoccupano non solo gli investitori, ma anche i sindacati, che ogni giorno riportano numeri allarmanti sull'occupazione. Stellantis ha ridotto significativamente le previsioni per l'esercizio in corso, prevedendo ora un margine operativo compreso tra il 5,5% e il 7,0%, in calo rispetto alle precedenti stime che indicavano un margine in doppia cifra. Le misure drastiche annunciate dal gruppo mirano a contenere le spese e a fronteggiare una crisi che sembra non avere fine.

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