Emergenza rifiuti a Palermo: una sfida estiva ricorrente

Palermo, la capitale della Sicilia, è di nuovo alle prese con un'annosa questione: l'emergenza rifiuti. Questa problematica, che si ripresenta ciclicamente ogni estate, è esplosa nuovamente, con la spazzatura non raccolta che si accumula attorno ai cassonetti, trasformandoli in discariche a cielo aperto.

Le condizioni di emergenza riguardano diverse zone della città. Cataste di rifiuti e incendi sono diventati la triste norma quotidiana a Palermo, una situazione a cui nessuno dovrebbe abituarsi. La Rap, la società partecipata del Comune, sta cercando di recuperare le tonnellate di spazzatura non raccolta. Nel frattempo, i vigili del fuoco sono stati impegnati nello spegnimento di incendi di cataste di rifiuti, soprattutto nei quartieri Zen, Michelangelo e Borgo Nuovo.

La crisi dei rifiuti è stata innescata da una serie di problemi. Prima di tutto, il sabotaggio nella discarica a Bellolampo. A questo si aggiungono i soliti problemi di bilancio e la mancanza di uomini e mezzi. In alcune zone di Palermo, come alla Zisa, una foto mostra la gravità della situazione.

La crisi ha scatenato una dura polemica politica. Randazzo, esponente del M5s, ha chiesto le dimissioni del presidente della Rap, Todaro. Quest'ultimo, però, non ha ancora risposto alle accuse.

Di fronte a questa situazione, la Uiltrasporti ha espresso la sua posizione. Secondo Katia Di Cristina, segretaria regionale del sindacato, i doppi turni alla Rap non sono la soluzione al problema. Il sindacato ha espresso più volte la sua indisponibilità a prorogare gli accordi che prevedevano i doppi turni. Di Cristina ha sottolineato la necessità di consentire il recupero psicofisico ai lavoratori e di evitare turni massacranti che mettono a rischio la loro sicurezza.

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