Alluvioni in Emilia-Romagna: un'analisi del fenomeno meteo

Le recenti alluvioni che hanno colpito l'Emilia-Romagna alla fine di giugno sono un esempio emblematico delle condizioni meteorologiche estreme che hanno interessato il Nord Italia. L'area appenninica tra Parma e Modena è stata particolarmente colpita. Ma cosa ha scatenato questi eventi? Esaminiamo la questione.

L'evento alluvionale eccezionale è stato innescato da una circolazione ciclonica atipica per il periodo estivo. Questo è stato causato dalla discesa di un vortice di aria fresca in quota sul Tirreno.

Dalla mezzanotte di domenica 30 giugno, alla mezzanotte di lunedì 1 luglio, è stata attivata l'allerta meteo numero 88, per temporali, nel territorio del comune di Ravenna. L'allerta, emessa dall'Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna, è di colore giallo. Nella giornata di lunedì 1 luglio, a partire dal pomeriggio, si prevedono condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali di forte intensità, con possibili effetti e danni associati, più probabili sulle zone di pianura settentrionale e sulla fascia costiera.

Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, ha effettuato un sopralluogo nei territori delle province emiliane più colpite dall'ultima ondata di maltempo. È già iniziata la conta dei danni, per poter fare richiesta al Governo dello stato di emergenza.

Le alluvioni che hanno colpito l'Emilia-Romagna a fine giugno fanno parte di un quadro di condizioni meteo estreme che hanno interessato il Nord Italia nell'ultima settimana, con un picco intenso tra Parma e Modena. Questo evento è stato causato da una circolazione ciclonica anomala per il periodo estivo, scatenata da un vortice di aria fresca sul Tirreno. La bassa pressione, isolata sul Mediterraneo, è stata alimentata da flussi significativi di vapore acqueo, rafforzando la struttura ciclonica.

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