Caso di Satnam Singh: arrestato il datore di lavoro dopo la morte del lavoratore agricolo indiano

Satnam Singh, un lavoratore agricolo indiano, è tragicamente morto in un incidente sul lavoro a Latina, una città italiana. Singh è stato risucchiato da una macchina utilizzata per avvolgere la plastica, causando l'amputazione del suo braccio.

Dopo l'incidente, invece di essere portato immediatamente in ospedale, Singh è stato lasciato in fin di vita davanti alla sua casa, con il braccio amputato appoggiato in una cassetta per la raccolta della frutta. Il suo datore di lavoro, Alessandro Lovato, non ha risposto alle richieste di chiamare i soccorsi. Secondo gli inquirenti, Lovato ha ripetuto alla moglie di Singh, Soni, che Satnam era già morto.

Lovato è stato successivamente arrestato dalla Procura della Repubblica di Latina. L'accusa iniziale di omicidio colposo è stata modificata in omicidio doloso con dolo eventuale. Questo cambiamento è stato motivato dai risultati di una consulenza medico-legale, che ha stabilito che Singh sarebbe probabilmente sopravvissuto se fosse stato soccorso tempestivamente.

L'arresto di Lovato è stato accolto con sollievo da molti, che vedevano la necessità di una giustizia per la tragica morte di Singh. Lovato è accusato di aver lasciato Singh agonizzare per un'ora e mezza prima di caricarlo su un furgoncino, al fine di nascondere il fatto che Singh era impiegato al nero e che la sua azienda non rispettava le norme di sicurezza sul lavoro.

Il caso di Satnam Singh mette in luce le difficoltà e i pericoli che i lavoratori agricoli immigrati possono affrontare. Mentre la giustizia può essere servita nel caso individuale di Singh, rimane la questione più ampia della sicurezza sul lavoro e dei diritti dei lavoratori immigrati.

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