Escalation dei raid di Israele in Libano

- L'8 ottobre, Israele ha colpito Damasco con un raid aereo, causando sette vittime, tra cui donne e bambini. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito l'azione "irresponsabile e pericolosa", sottolineando che aumenta il rischio nucleare. Nel frattempo, la tensione al confine tra Israele e Libano ha raggiunto livelli critici. L'esercito israeliano ha ampliato la sua operazione di terra in territorio libanese, denominata "Frecce del Nord", schierando una quarta divisione militare, portando il numero totale di truppe israeliane nella zona a circa 15.000 unità.

Secondo il Guardian, l'escalation è avvenuta dopo una notte di intensi bombardamenti aerei israeliani nel sud e nell'est del Libano. Nonostante i bombardamenti e le operazioni di terra israeliane, Hezbollah mantiene la sua forza e le sue capacità organizzative, come affermato dalla portavoce Zakharova. Le incursioni dell'esercito israeliano nel territorio libanese sfociano in scontri violenti con i miliziani di Hezbollah, causando perdite significative.

Inoltre, l'esercito israeliano ha annunciato un nuovo attacco in Libano, mentre a Gaza è stato lanciato un allarme per sgomberare un ospedale. La situazione sul campo continua a essere critica, con morti e feriti da entrambe le parti. La portavoce del ministero degli Esteri russo ha ribadito che le milizie sciite mantengono le loro capacità organizzative in Libano, nonostante l'intensificazione degli attacchi israeliani.

La condanna russa per l'attacco israeliano a Damasco è stata ferma, con Zakharova che ha sottolineato come tali azioni aumentino il pericolo nucleare.

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