L'Etna erutta e Catania si ferma: il Ponte sullo Stretto come soluzione

L'Etna, uno dei vulcani più attivi del mondo, ha di nuovo eruttato il 23 luglio, causando la chiusura dell'Aeroporto di Fontanarossa a Catania e la cancellazione o il reindirizzamento di decine di voli. Questo evento ha causato notevoli disagi a migliaia di viaggiatori.

La deputata regionale del Movimento Cinquestelle, Jose Marano, ha sollecitato un intervento tempestivo da Roma. Ha sottolineato che la città di Catania sta ancora una volta affrontando le conseguenze dell'eruzione dell'Etna e ha richiesto il riconoscimento dello stato di calamità.

Dopo la sospensione dei voli dovuta all'eruzione, l'Aeroporto di Catania è tornato alla normalità il giorno successivo. I voli verso le principali città italiane sono già operativi.

A seguito dell'eruzione, il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, ha annunciato l'inizio delle operazioni di rimozione della cenere lavica caduta sulle strade. Queste operazioni, che includono l'uso di spazzatrici meccaniche e spazzamento manuale, sono state avviate per garantire la sicurezza della viabilità stradale.

Di fronte a questi ripetuti eventi, alcuni sostengono che la costruzione del Ponte sullo Stretto potrebbe essere l'unica soluzione possibile per evitare futuri disagi causati dalle eruzioni dell'Etna. Questo progetto, se realizzato, potrebbe fornire un'alternativa al traffico aereo, riducendo così l'impatto delle eruzioni sulle infrastrutture di trasporto della Sicilia.

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