Raid aerei israeliani in Libano, esplosioni a Beirut

- Roma, 3 ott. – Diversi raid aerei hanno colpito la zona meridionale di Beirut, in Libano, provocando esplosioni udite in tutta la città. Secondo quanto riportato dal quotidiano libanese L’Orient Le Jour, gli attacchi aerei hanno preso di mira l’ufficio stampa del gruppo Hezbollah. Una fonte interna al gruppo ha rivelato che il leader Nasrallah avrebbe cercato una tregua, ma le operazioni militari israeliane sono proseguite senza sosta.

Nella complessa guerra su più fronti che Israele sta conducendo contro quello che il presidente Benjamin Netanyahu definisce «l'asse del male» – composto dall'Iran e dalle sue milizie alleate sparse in Medio Oriente – le azioni militari sul terreno si intrecciano con le mosse politico-diplomatiche. Le forze israeliane, infatti, mirano a creare una "zona morta" di almeno cinque chilometri oltre il confine libanese, al fine di aumentare la propria profondità difensiva.

Nonostante l'attacco scenografico dell'Iran, che ha lanciato centinaia di missili con modalità simili a quelle del primo attacco del 13 aprile, Israele continua a intensificare la sua offensiva contro Hezbollah. I bombardamenti nel quartiere meridionale Dahiyeh di Beirut, roccaforte del "Partito di Dio", rivelano sempre più chiaramente l'obiettivo strategico di Tel Aviv: eradicare la presenza di Hezbollah dal sud del Libano.

Parallelamente ai bombardamenti su Beirut, Israele sta preparando un'operazione militare contro l'Iran, in risposta ai 200 missili lanciati da Teheran martedì scorso. Questa operazione avviene in stretto coordinamento con gli Stati Uniti, che hanno confermato l'intenzione dello Stato ebraico di colpire duramente l'Iran.

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