Israele e Libano, escalation di violenza e tensioni crescenti

- Israele ha intensificato le sue operazioni militari in Libano, con attacchi aerei che hanno colpito diverse aree di Beirut, tra cui il sobborgo meridionale di Dahyieh, noto come roccaforte di Hezbollah. Gli attacchi, che hanno causato almeno sei morti e numerosi feriti, sono stati condotti in risposta all'attacco dell'Iran, secondo quanto dichiarato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il quale ha promesso una "dura guerra contro l'asse del male".

Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che gli Stati Uniti non sosterranno raid contro siti nucleari, frenando così le ambizioni di Israele di colpire obiettivi strategici in Iran. La situazione è ulteriormente complicata dalla morte di otto soldati israeliani in uno scontro con Hezbollah, avvenuto durante un'operazione di terra nelle montagne del Libano. Questo episodio, il più sanguinoso dall'inizio dell'offensiva, ha visto le truppe israeliane accerchiate e attaccate all'alba, mentre si muovevano verso un villaggio protette dalla nebbia.

Hezbollah, da parte sua, ha affermato che continuerà a infliggere perdite sul campo alle truppe israeliane, nonostante i bombardamenti abbiano colpito anche un suo centro di soccorso. Le autorità libanesi hanno confermato che almeno due persone sono state uccise e altre undici ferite in un attacco israeliano nel centro di Beirut, nella zona di Bachoura.

L'analista libanese Habib Battah, intervistato da Fanpage.it, ha sottolineato i rischi di un'invasione di terra del Libano da parte di Israele, evidenziando le difficoltà che le truppe israeliane potrebbero incontrare in un territorio montuoso e ostile. La situazione rimane estremamente tesa, con le autorità locali che cercano di gestire l'emergenza umanitaria causata dai continui bombardamenti e dalle operazioni militari in corso.

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