Il voto cruciale per la riconferma di Ursula von der Leyen

La tensione è palpabile in vista del voto cruciale che si terrà domani a Strasburgo, dove la plenaria del Parlamento europeo deciderà se confermare o no il secondo mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea.

La premier italiana Giorgia Meloni si trova in una posizione delicata. Dopo aver valutato attentamente le opzioni, Meloni sembra aver deciso che astenersi o votare no potrebbe accontentare una parte dell'elettorato, ma rischierebbe di marginalizzare l'Italia e pregiudicare la trattativa sul commissario che spetta a Roma. Pertanto, sembra orientata verso un voto favorevole alla riconferma di von der Leyen.

Nonostante le tendenze emerse nelle diverse forze politiche nazionali ed europee nelle ultime settimane e negli ultimi giorni, il risultato del voto rimane incerto. Il voto è segreto, e non c'è controllo possibile sulla disciplina di gruppo o di delegazione nazionale. Alcune delegazioni o eurodeputati singoli potrebbero cambiare idea, in un senso o nell'altro, dopo il discorso sulle linee programmatiche del programma per i prossimi cinque anni, che von der Leyen presenterà domani prima del voto. Alcuni gruppi e delegazioni non hanno ancora dato alcuna indicazione chiara, annunciando che lo faranno solo domani prima del voto.

Nel frattempo, Lega e 5Stelle hanno espresso la loro opposizione agli aiuti all'Ue all'Ucraina in ogni forma, dividendo così il centrodestra e il centrosinistra al primo voto a Strasburgo.

Durante una recente visita in Libia, Meloni ha dichiarato: "I migranti illegali sono nemici di quelli legali, daremo quote più ampie di flussi a chi contrasta i trafficanti". Questa posizione potrebbe avere un impatto significativo sul voto di domani.

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