Naufragio del Bayesian: mistero e indagini in corso

Il naufragio dello yacht a vela Bayesian, avvenuto tre giorni fa al largo della costa siciliana, continua a sollevare interrogativi. La barca, costruita nel 2008 da Perini Navi (The Italian Sea Group), è affondata a circa 50 metri di profondità, a 400 metri dalla costa. Le ricerche dei sei dispersi sono ancora in corso.

Stewart Campbell, capo dell'agenzia stampa Boat International Media, ha espresso dubbi sulla causa del naufragio. La Bayesian era progettata per resistere a condizioni meteo estreme e attraversare l'oceano. L'ipotesi iniziale di una rottura dell'albero maestro di oltre 72 metri è stata smentita dalle prime ispezioni dei sommozzatori, che hanno trovato l'albero intatto per i primi 50 metri e attaccato allo scafo, anch'esso apparentemente integro.

Giovanni Costantino, amministratore delegato di Italian Sea Group, ha criticato l'equipaggio, definendo l'incidente una "sommatoria lunghissima di errori". Secondo Costantino, l'equipaggio non avrebbe dovuto essere nelle cabine e la barca non avrebbe dovuto essere all'ancora. Inoltre, ha sottolineato che la tempesta era prevedibile e che l'equipaggio avrebbe dovuto essere informato.

La procura di Termini Imerese, guidata da Ambrogio Cartosio, sta valutando la posizione del comandante James Cutfield. Si fa strada l'ipotesi dell'errore umano come causa o concausa dell'affondamento. Gli avvisi di garanzia per il naufragio sono attesi a breve, mentre si eseguono le autopsie sui corpi recuperati.

Il naufragio ha provocato un danno d'immagine significativo per Perini Navi. Costantino ha definito "bufala" l'ipotesi della rottura dell'albero maestro, sostenendo che danneggia l'azienda. La ricerca della causa dell'incidente rimane aperta e dibattuta tra testimoni ed esperti.

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